GOD SAVE THE LEADER

15 03 2021 | Blog, Leadership

L’altro giorno un imprenditore mi ha detto: “quando si tratta di me e delle mie cose, le sbatto sempre in fondo all’agenda e alla fine non le faccio”. Qualche tempo fa ho scritto della sindrome Ercolino Sempre in piedi, che porta noi imprenditori a voler stare sempre lì, sul pezzo, alla scrivania quando invece la cosa migliore da fare sarebbe quella di fermarsi un attimo e ricaricare. Qualche giorno fà è apparso un interessante articolo sull’Harvard Business Review (the busier you are and more quite time you need) che parla proprio dell’importanza di staccare proporzionalmente a quanto si è stressati e soprattutto del grande beneficio che apportano anche solo 5 minuti di calma e silenzio.

La questione è che bisogna pensare di meritarsi quello stacco e soprattutto che sia fattibile ritagliarsi questi spazi.

L’errato luogo comune che spesso ci porta a pensare di non avere tempo per recuperare, è che per questo ci voglia un sacco di tempo e quindi “aspettiamo le vacanze”, “aspettiamo un momento più tranquillo” e così via.Probabilmente ti sarà capitato di pensare o di dire a qualcuno “adesso non posso permettermi di mollare”. Interessante… in un certo senso è come dire:

  1. se mi concedo tempo e spazio sto mollando
  2. mi posso permettere di ricaricare solo quando siamo in un momento di calma (che paradossalmente è anche il momento nel quale ne abbiamo meno bisogno) Interessante…

Noi imprenditori siamo dei top performers, persone che devono avere una prestazione sempre alta o che quanto meno aspirano a quella e poi proprio sulla ricarica ci comportiamo al contrario di qualsiasi altro top performer come astronauti e atleti. Interessante… Sembra proprio che ci siano un sacco di luoghi comuni e di pensieri limitanti su questo argomento. In un libro molto bello che si chiama “Oxygen Mask First” – metti la maschera d’ossigeno per primo- l’autore definisce questa come la “sindrome del martirio della leadership”. Quando soffriamo di questa sindrome (e credimi sono in tantissimi a soffrirne!), il leader viene sempre per ultimo e non perchè pensa di essere immortale od eterno, anzi la fatica la sente tutta ma pensa che il martirio sia parte degli oneri del leader come una sorta di prezzo da pagare per meritarsi di essere sulla poltrona e che solo facendosi vedere lì, tutti lo rispetteranno o, se qualcosa andrà male, non potranno rinfacciargli niente. Per noi italiani, questa sindrome è anche più forte perchè arriviamo di una cultura di PMI fatta di pane e dovere, nella quale l’imprenditore è il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via. Bene messa a fuoco questa sindrome che affligge molti imprenditori, come uscirne? Eh già perchè se vuoi portare la tua azienda ad un nuovo livello o quantomeno guidarla bene, tu DEVI nelle migliori condizioni psico-fisiche. Pensa a quando vai in aereo: ti piacerebbe sapere che il pilota è stanco, stressato, nervoso e che magari non ce la fa più a fare lì? Direi proprio di no eppure quando andiamo avanti caparbi e sfasciati, stiamo chiedendo al nostro team di salire su un aereo con un pilota così.

So che sto usando termini forti ma troppe volte vedo imprenditori prendersi poca cura del loro stato psico-emotivo e vedo le conseguenze che ci sono nelle loro aziende a livello di clima aziendale, conflitti, confusione e risultati e credo fortemente che sia necessario fare un ragionamento profondo su questo atteggiamento diffuso.

NESSUNO DI NOI È UN SUPER UMANO

Nessuno di noi è un super umano, il nostro corpo non è strutturato per gestire alti livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) per un lungo periodo e questo non può essere cambiato ma quello che puoi cambiare è il tuo approccio alla cura di te stesso.In #Authenticleader, il quarto pilastro è proprio quella della cura, intesa proprio come atto di responsabilità verso se stessi e verso la proria azienda. Sei il pilota, il capitano della nave la devi guidare bene, di questo hai la piena responsabilità e per guidarla bene, tu devi stare bene e avere cura di te.

Per essere la versione migliore di te stesso, devi prenderti cura di te stesso

Come iniziare questa pratica di cura della propria tenuta psico-emotiva?
Innanzitutto: metterlo in agenda. Evitando così di farlo solo se e quando non ci sarà veramente nient’altro da fare in azienda.

Il secondo passaggio è iniziare con piccoli momenti ma che apportano già un beneficio enorme. Recenti studi hanno dimostrato che prendersi anche solo 5 minuti di silenzio permette al nostro sistema nervoso di rigenerarsi, di recuperare energia molto velocemente e riportare la nostra mente nella condizione che le permette di essere aperta, creativa e capace di visione strategica. Puoi anche provare delle piccole meditazioni o esercizi di respirazione per pochi minuti.

Il terzo passaggio, è quello che prendersi un pomeriggio al mese nella natura o avere dei giorni completamente disconessi da mail e social per ristabilire completamente l’equilibrio del nostro sistema nervoso. Le pratiche delle quali ti parlo ormai sono diventate consuetudine nelle culture aziendali delle più grandi realtà che tutti ammiriamo. Per essere la versione migliore di te stesso, devi prenderti cura di te stesso.

Quelle volte nelle quali ti sembra di non farcela, quando ti senti in colpa perché sei scattato con un collaboratore o hai gridato con un qualcuno, quei momenti nei quali ti senti Atlante che regge il mondo da solo, ricordati che non stai mettendo in discussione la tua leadership e non sei meno imprenditore per questo; devi solo accettare il fatto che il tuo sistema mente e corpo, ti sta dicendo che hai bisogno di metterti la maschera di ossigeno e respirare. Che quella non è la modalità nella quale puoi stare per molto.In un certo senso, come leader, devi darti il permesso di mettere te stesso al primo posto per essere realmente affidabile e di contributo per gli altri.

Tanto più in questo periodo abbiamo bisogno di leader coraggiosi e consapevoli, non di martiri.

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