Quando entriamo nelle aziende e chiediamo ai leader “cosa può fare la differenza adesso per chi fa impresa in questo periodo?” i presenti ci rispondono: sostenere e gestire l’incertezza.
(Approfondisci leggendo l’articolo “Cosa può fare davvero la differenza in azienda adesso?”)
E se fossero proprio le persone e le relazioni la chiave di volta per gestire incertezza ed instabilità?
Come diciamo nel “Le variabili (controllabili) del fare impresa oggi” (leggi l’articolo completo) le aziende sono fatte di persone e grazie alle persone sopravvivono e prosperano ma troppo spesso ci dimentichiamo di questo presi da numeri, budget e problemi da risolvere.
L’ottimismo è una sfaccettatura umana non sempre pienamente compresa. Spesso dicono di noi imprenditori che siamo ottimisti per definizione e forse è vero soprattutto per chi fa impresa in questo complicato paese. L’ottimismo come lo intendiamo noi è la capacità di avere un sogno, di immaginare un futuro e di pensare che sia possibile costruirlo; il continuare a cercare soluzioni quando vediamo che quello che facciamo non funziona ed anche il continuare a sperare in una bella botta di fortuna ogni tanto.
Se stai pensando ok, certo, peccato che io non sia ottimista di mio, come faccio quindi?
Abbiamo una buona notizia: non si nasce ottimisti o pessimisti.
Secondo Six Seconds, infatti, si tratta di una competenza di intelligenza emotiva (che abbiamo di default dalla nascita in quanto esseri umani) che può essere allenata e che rende ancora più efficace ed efficiente il mondo del lavoro di oggi.
L’ottimismo, infatti, agisce sui pensieri e sulle emozioni e fornisce padronanza nelle decisioni e nei risultati. Aiuta ad acquisire proattivamente una prospettiva di scelta e possibilità, e questo ti permette di essere generativo e quindi di trovare sempre nuovi modi e soluzioni.
Generativo nel senso quindi che vedi le alternative, e altre possibilità di scelta e di successo perché va ad attivare le energie positive in te e in chi ti circonda. L’ottimismo ti porta ad avere una visione a medio e lungo termine non si ferma al presente, genera risposte per andare nel futuro.
Come dice Churchill:
l’ottimista vede opportunità in ogni pericolo, il pessimista vede pericolo in ogni opportunità.
Se tu in primis consideri una situazione come senza via d’uscita è difficile trovare strade alternative per uscirne e questo non ti permette di adeguarti alle sempre nuove sfide che ti si presentano e alle quali non puoi più rispondere con processi e procedure standardizzate.
Se rileggi la frase di Churchill sai che noi imprenditori siamo ottimisti e quando perdiamo l’ottimismo è perché, il più delle volte, siamo stanchi o abbiamo perso la passione.