QUANDO SI DIMETTE UN MEMBRO DEL TEAM

13 04 2021 | Blog, Team

Accusa la botta e prendi una buona decisione

Ogni giorno prendiamo tantissime decisioni, molte consapevolmente ed altre invece con una sorta di pilota automatico.

In alcuni casi abbiamo l’esperienza che ci aiuta o l’esempio di qualcuno a darci indicazioni mentre altre volte le prendiamo e basta e non sappiamo esattamente come funziona questo aspetto di noi.

Prendere buone decisioni è una parte essenziale della nostra vita da imprenditori e tutti, prima o poi, abbiamo fatto l’esperienza di aver preso una decisione che ci ha portato poi a risultati non proprio entusiasmanti, se non addirittura a problemi.

La scelta di un socio con il quale abbiamo poi rotto, un lancio di prodotto andato male, un fornitore che si è poi dimostrato inaffidabile, un’assunzione sbagliata; la lista è lunga. Ognuno ha le sue e alcune le abbiamo in comune tutti.

Prendere decisioni è uno di quei processi apparentemente razionali ma che in realtà sono fortemente influenzati da fattori inconsci profondi e quando ci troviamo in situazioni nelle quali siamo emotivamente toccati, è un attimo fare scelte poco utili.

Per ciò che riguarda le persone pensare di prendere una decisione razionale è letteralmente utopia, perchè sono troppe le emozioni in gioco.

Napoleone Bonaparte diceva:

“Niente è più difficile e quindi più prezioso dell’abilità di prendere buone decisioni”

Vero e quando questa abilità riguarda le decisioni relative alle persone che sono con noi in azienda, è ancora più preziosa.

Quando si parla di team o di decisioni che riguardano relazioni con altre persone, la garanzia di aver preso una giusta decisione non ci sarà mai, perchè alla fine è sempre una sorta di scommessa col destino, ecco perchè è bene parlare di buone decisioni anzichè di decisioni giuste.

Oggi una imprenditrice con la quale lavoro, ha ricevuto le dimissioni da parte di un membro importante del suo team dopo 10 anni di lavoro insieme ed in un momento difficile per l’azienda perchè sta trasferendo la sua sede operativa (senza contare la pandemia che ha tagliato a metà il fatturato).

Una mazzata, in uno dei momenti peggiori della storia aziendale!

Cosa fare adesso?

Cercare subito una persona con la stessa seniority di quella che andata via? Far crescere qualcuno internamente? Prendere una persona più junior e farla crescere?

Questa è una situazione nella quale molti di noi si sono trovati nella vita da imprenditore e se lo hai passato, ti ricordi di che mazzata parliamo quando il team è ancora relativamente piccolo.

Come si fa a prendere una buona decisione in questa situazione? Una persona non vale l’altra e sostutire qualcuno dopo 10 anni non è facile.

Questo è un classico esempio di decisione in situazione difficile. La risposta giusta non c’è ma c’è solo la possibilità di prendere una buona decisione, perchè se è vero che non possiamo controllare l’esito delle nostre decisioni, ci sono però due aspetti cruciali che possiamo gestire:

1) Lo stato dal quale prendiamo la decisione

2) La chiarezza sulla direzione nella quale vogliamo andare

Quindi alla fine, in qualsiasi relazione, l’unica certezza alla fine sei tu.

 1)  LO STATO DAL QUALE PRENDIAMO LA DECISIONE

L’imprenditrice era amareggiata e delusa perchè la persona aveva deciso di dare le dimissioni; si sentiva abbandonata in momento difficile e non condivideva le ragioni dell’abbandono.

Le dimissioni per il nostro inconscio sono come un vero e proprio abbandono (alcuni psicologi dicono che sono alla stregua di un lutto) e ognuno di noi risponde in modo diverso in base alla sua storia personale.

C’è chi lo vive come un tradimento, chi come un’offesa che va punita, chi come un fallimento.

In base a come lo viviamo la nostra risposta emotiva sarà diversa.

Se come un tradimento, ad esempio, tenderemo a non considerare più quella persona magari a denigrarla o dirci frasi come “tanto ne trovo una migliore” oppure “è la volta buona che alzo il livello del team”.

Se invece lo viviamo come un fallimento o ci addosseremo tutte le colpe (perchè razionalmente dobbiamo trovare una spiegazione per quell’abbandono) oppure perdermo fiducia negli altri, rivedendo la nostra delega in azienda.

In tutti questi casi, non stiamo prendendo una buona decisione perchè stiamo reagendo istintivamente ad una situazione che fa provare disagio e sofferenza. Vogliamo punire qualcuno e cercare di anestetizzare il più velocemente possibile quella sensazione di fastidio.

Prima di prendere di qualsiasi decisione a seguito di dimissioni, è quindi utile domandarsi:

Da quale posizione sto prendendo questa decisione? Paura, Rabbia? Voglia di costruire? Voglia di dimenticare e rimpiazzare velocemente per far vedere a tutti che nessuno è poi così importante? Senso di libertà? (diciamocelo in alcuni casi le dimissioni di qualcuno ci fanno sentire come se avessimo vinto al superenalotto!).

Ricorda che non ci deve essere un giudizio ma solo consapevolezza; siamo umani e quello che proviamo, lo proviamo; l’importante è esserne consapevoli per non farci portare in giro da queste sensazioni primordiali e prendere così decisioni poco utili a noi stessi e all’azienda.

2) LA DIREZIONE NELLA QUALE VUOI ANDARE

Pur sentendo la fatica, la rabbia o l’amarezza per quelle dimissioni, dobbiamo tenere gli occhi al disegno più grande e quindi cercare di capire:

– l’importanza di quel ruolo aziendale

– di quali competenze ha bisogno l’azienda per andare avanti

Brutto a dirsi ma non è detto che chi è stato con noi per 10 anni sia ancora il miglior giocatore per il successivo pezzo di strada che l’azienda deve fare.

Quando qualcuno va via spesso è un momento prezioso nel quale porsi delle domande sul futuro e su come si posso ridisegnare i giochi per essere ancora più competitivi, efficienti ed agili.

Quando sono in azienda consiglio sempre di evitare di utilizzare il termine “sostituto” perchè inconsciamente è come dire “andava benissimo quello che avevo e adesso devo cercarne qualcuno che sia paragonabile” insomma sarebbe come dire che alla fine di una storia di amore, stai cercando il sostituto di tua moglie/marito/fidanzato/fidanzata….direi proprio di no. 

Quando ci sono delle dimissioni, il mio consiglio è fermarsi a comprendere se il ruolo debba essere aggiornato e magari quali nuove competenze o atteggiamenti possono essere portati in azienda con l’inserimento di una persona nuova. Per fare questo  necessario però guardare al futuro e avere chiarezza sulla strada che l’azienda deve compiere altrimenti il rischio è di replicare il passato e appunto cercare  “il sostituto”.

Quando sai cosa cercare, solitamente sei più veloce nel trovarlo.

Cosa abbiamo deciso con l’imprenditrice della quale ti ho parlato?

Dopo aver guardato al fatto che era umanamente dispiaciuta per la fine di una relazione di fiducia durata 10 anni e amareggiata per una scelta che non condivideva, queste dimissioni erano in realtà l’occasione per far crescere una risorsa interna e ridisegnare tutta la funzione aziendale. La persona che ha dato le dimissioni ha dato tanto a quell’azienda ma per la nuova evoluzione ci vuole qualcuno che porti un approccio più manageriale.

Si aprirà quindi una ricerca ma solo dopo aver coinvolto il team nel comprendere quali sono le reali esigenze della funzione e del team nel suo complesso, in modo che la nuova persona possa portare valore a tutti loro.

Non vuole più “una più brava di lei”, come la reazione istintiva le aveva fatto pensare, quanto piuttosto qualcuno che abbia del nuovo da portare in azienda.

Relativamente alle dimissioni, voglio aggiungere un ultimo punto e questo lo scrivo da ex-manager e non dà coach/imprenditore:

qualsiasi sia il motivo che porta una persona ad andare via, ringraziala per la strada che avete fatto insieme e per quello che ha portato alla tua azienda.

Solo una volta un mio ex-capo, seppur dispiaciuto e un pò arrabbiato per le mie dimissioni, mi ha ringraziata per tutta la passione e impegno che ci avevo messo e per me è stato un momento emozionante che mi fa ancora parlare bene di lui e dell’azienda.

Anche se le dimissioni fanno male, quella persona ha contribuito ha dare vita alla tua visione e quindi un GRAZIE è un esempio immenso di leadership.

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