L’inizio del nuovo anno è uno dei momenti in cui, ancora più del solito, guardi al futuro. Il mondo è cambiato e le variabile sono nuove.
Ci hanno insegnato che è possibile prevedere e controllare ogni cosa, con budget, piani di crescita e previsioni e proiezioni dell’anno.
E’ impossibile. Le variabili sono troppe e non prevedibili, ciò che puoi fare però è guardare dentro l’azienda. Un occhio al mondo esterno e un occhio a cosa puoi fare per te come leader, per il tuo team e la tua azienda.
Non possiamo ignorare che il mondo esterno abbia un impatto sul mondo interno all’azienda e per questo abbiamo raccolto quelli che sembrano essere i trend lavorativi del 2023. Le tendenze lavorative del 2023, secondo la Society for Industrial and Organizational Psychology (SIOP), riguardano:
1. Coinvolgimento del team con un ambiente e una cultura inclusiva
Senza il team non si va da nessuna parte. Come coinvolgere le persone? Come convincerle a fare fatica con te? Le persone rimangono quando c’è una Visione, quando vengono coinvolte e rese partecipi del sogno che ti ha portato a diventare un imprenditore.
In quanto leader hai il compito di mostrare al tuo team la direzione che intendi perseguire e di condividere la sua Visione del fare impresa per poi lasciare che il contesto fiorisca grazie alle persone che hai portato a bordo in azienda.
A tal proposito leggi l’articolo del Leaders’ corner “Come controllare meglio il team risparmiando” ,
I due ingredienti segreti del fare impresa coinvolgendo autenticamente il team sono contesto e cultura. In cui contesto vuol dire un ecosistema interno dell’azienda grazie al quale il team può esprimere il suo potenziale e prendere buone decisioni. Un perimetro di valori e direzioni che permette alle persone di muoversi con responsabilità verso gli obiettivi aziendali. Affinché il contesto permetta il corretto funzionamento aziendale è necessario però definire e rafforzare la cultura aziendale, quell’insieme di valori e comportamenti che definiscono cos’è giusto e cos’è sbagliato, cosa siamo noi e cosa no.
Prendersi la certificazione di B-corp per dirsi di essere un’azienda inclusiva che ha attenzione alle diversità, equità e inclusione non significa avere davvero una cultura di accoglienza e inclusione.
Si tratta, invece, di ascoltare e di creare un contesto in cui le persone si sentano libere e non giudicate.
Come dice Reed Hastings, fondatore di Netflix:
“Se concedete ai dipendenti più libertà, invece di sviluppare procedure per impedire loro di esercitare la loro capacità di giudizio, prenderanno decisioni migliori e sarà più facile farli sentire responsabili. Creando, così un’azienda più agile e una forza lavoro più felice e motivata”
2. Attrazione e fidelizzazione dei talenti in azienda, evitando il fenomeno delle “grandi dimissioni”
Tutto parte da te, come leader. Devi avere chiarezza su dove vuoi andare e quindi di chi ti serve per raggiungerlo. Creare perciò una cultura aziendale che favorisca un contesto in cui le persone siano libere di esprimere il proprio talento.
Il 2020 è stato l’anno delle grandi dimissioni, in cui i lavoratori, con la pandemia di Covid, hanno iniziato a dimettersi ad un ritmo record perché si sentivano non protetti, sottovalutati e ingiustamente compensati dalle organizzazioni.
I membri del team hanno bisogno di avere chiarezza del proprio ruolo, della direzione e della strategia aziendale, per poter fiorire e per valorizzare le proprie capacità.
Se il lavoratore sente che i suoi valori sono allineati con quelli dell’azienda sceglie – ingaggiato emotivamente dalla Missione – di salire a bordo.
Per approfondire come coinvolgere e attrarre i talenti leggi l’articolo del Leaders’corner “La grande bufala del team”
3. Ruolo dell’imprenditore nella cura del benessere dei lavoratori, evitando stress e burn out
Lavorare, lavorare e lavorare per poter ottenere ciò che si vuole a discapito di tutto, di quello che ti piace fare, di quello che ti fa sentire bene, del tempo personale da dedicare a se stessi e alle persone che si amano. Questo è ciò che ci è stato insegnato, che la pressione sociale ci porta a pensare per noi stessi e per chi lavora nel nostro team.
Da qualche anno, però, si è iniziato a parlare di benessere e salute mentale nel posto di lavoro.
Quando in quanto leader dai il buon esempio e ti prendi cura di sviluppare e diffondere una cultura del benessere psico-emotivo si ottengono effetti straordinari sulla performance, sulla retention e sulla capacità decisionale e di visione strategica dell’azienda.
Perchè l’obiettivo non è esaurire te e le persone che lavorano con te ma riuscire a rimanere in gioco, perché il fare impresa è più simile ad una maratona: scattare, correre a perdifiato lo si può fare nei cento metri ma poi il fiato finisce e si rischia di non arrivare al traguardo né come individuo, né tanto meno come azienda.
Ascolta la puntata del Podcast degli Imprenditori in cui ne parlo “Fare impresa è un gioco infinito”
Se negli anni passati l’attenzione e i trend erano rivolti principalmente all’integrazione della tecnologia nel mondo del lavoro, all’introduzione di tecnologie e algoritmi, all’automatizzazione dei processi, all’intelligenza artificiale, alla machine learning e ai big data quest’anno tutti riguardano le persone e tutto ciò che gira intorno a loro. Le aziende sono persone che fanno cose per altre persone.
Come dice Simon Sinek: “una delle cose più difficili per un essere umano è essere umano”
Se nel leggere pensi “che fatica lavorare con gli esseri umani” allora ascolta la puntata del Podcast degli Imprenditori “Team croce e delizia del fare impresa”.
Fermati a pensare alle persone che formano il tuo team, loro ti permetteranno di andare nel futuro. Può essere faticoso ma non è una perdita di tempo.