Motivazione o responsabilità?

12 09 2022 | Team

Meglio un team motivato o responsabile?

Il massimo sarebbe avere un team con entrambe e spesso i leader si pongono il dubbio su quale aspetto conviene che investano di più.

Ma in che modo la motivazione e la responsabilità dipendono dal leader?
Per i miti della leadership ( leggi l’articolo di blog “I miti della leadership” ) che vedono ancora un leader maximo solo al comando e per noi italiani che abbiamo una la cultura paternalistica e assistenzialista, l’individuo si aspetta che risposte e soluzioni debbano essere fornite dallo
stato, dal padre di famiglia o dal proprio capo.

Però in azienda i team sono formati da persone che sono adulti responsabili, che hanno scelto di ricoprire un certo ruolo, e quindi di assumersi una responsabilità in un certo e si spera non solo di scambiare tempo per denaro.

La responsabilità, però, non deve essere data per scontata, il leader da parte sua deve attribuirla e la persona la deve accogliere. E’ uno scambio fra due parti, è un’assunzione di cura che va impostata dall’inizio del rapporto.

Quando un nuovo membro del team entra in azienda al leader spetta il compito, oltre di spiegare il ruolo, di chiarire le proprie aspettative rispetto al ruolo e alle attività, chiarendo quale sarà la sua missione e i parametri che verranno utilizzati per valutarne il successo e le aspettative della persona che si trova davanti, domandandole cosa si aspetta a sua volta.

Avere chiarezza su questi aspetti permette al leader di chiedere alla persona se è pronta e se la sente ad impegnarsi e a fare del proprio meglio. Così si attiva il senso di responsabilità. Se dice “sì me ne prenderò cura” automaticamente diventa motivata ad impegnarsi ed essere responsabile.

Successivamente è importante stabilire delle regole chiare di comportamento e il perimetro di cosa deve prendersi cura. Da entrambe le parti ci dovrebbe essere chiarezza su ruolo, attività, parametri di misurazione del successo.

Non sarà sufficiente spiegare tutto una sola volta, si deve aprire uno spazio di conversazione costante in cui ciascuno può sentirsi libero di chiedere, alzare la mano, sbagliare, ammettere i propri errori ed essere se stessi.
Questo spazio di libertà e comunicazione permette che si generi il nuovo, che la persona si senta coinvolta, per questo consiglio di alimentarlo e curarlo quotidianamente.

Questo è quello che può fare il leader, è così che si può motivare e responsabilizzare il team, perché la responsabilità e la motivazione sono questione di cuore, e non di testa!

Ascolta anche la puntata del Podcast degli Imprenditori “Voglio un team responsabile!”

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