Da imprenditori abbiamo libertà, soddisfazioni, autonomia sugli orari e ci guadagniamo da vivere seguendo le nostre passioni. Ma siamo sicuri non ci siano degli effetti collaterali dannosi?
Secondo una ricerca della UCSF School of Medicine gli imprenditori soffrono di malattie mentali a tassi del 50% superiori alla media. Il 72% degli imprenditori riconosce di vivere quotidianamente stress e ansia.
Secondo Micheal Freeman come imprenditori siamo sottoposti a:
- un rischio doppio di soffrire di depressione
- un rischio triplicato di fare uso di sostanze
- un rischio sei volte maggiore di soffrire di Deficit di attenzione e iperattività (ADHD)
- un rischio addirittura decuplicato di sviluppare bipolarismo
Se a questo aggiungiamo gli ultimi avvenimenti destabilizzanti come la pandemia, la crisi geopolitica, la guerra, l’inflazione, le tensioni energetiche e la potenziale recessione alle porte potremmo dire che siamo al centro della tempesta perfetta. Ascolta la puntata del Podcast degli Imprenditori “Quando tutto è un casino” : https://www.authenticleader.it/podcast/quando-e-tutto-un-casino/
Insomma esser leader adesso sembra un “mettersi deliberatamente in pericolo da un punto di vista psicologico”. In parte sono i fattori esterni che portano a questo senso di esaurimento nervoso, ma in parte dipende anche da qualcosa dentro di noi, dal nostro stato interiore.
Non potendo decidere cosa succede nel mondo l’unica variabile su cui possiamo avere un controllo è il nostro stato interiore.
Leggi l’articolo del Leaders’ corner “Le variabili (controllabili) del fare impresa oggi”: https://www.authenticleader.it/fare-impresa/le-variabili-controllabili-del-fare-impresa-oggi/
Il nostro stato interiore ci permette di potere gestire la nostra performance, ma ancora adesso, nel 2022, per la nostra cultura della vergogna, queste competenze non sono ancora insegnate all’università o nei percorsi di formazione aziendale.
Quindi come posso gestire la mia performance? Come posso mantenerne alto il livello? Quali risorse abbiamo a disposizione per aiutarci a gestire la nostra performance?
- Chiarezza della cultura che vuoi portare in azienda: visione, missione e valori
Come dico spesso “tu non sei la tua azienda” (leggi l’articolo in cui ne parlo: https://www.authenticleader.it/blog/tu-non-sei-la-tua-azienda/) ma noi in quanto esseri umani siamo integri, i nostri valori rimangono gli stessi che sia vita professionale o privata.
Dobbiamo cercare un allineamento per portare in azienda i nostri valori, il nostro modo di essere. La consapevolezza del nostro modo di essere, di quello in cui crediamo ci permettono di sentirci autorealizzati.
- Concediti di rallentare
Entrando in diverse aziende ho percepito che spesso per molti “essere occupati e stressati” è un vanto, una condizione dell’essere leader.
Ma per stare nel “flusso” e performare in modo sostenibile e continuo accedendo alla totalità delle nostre risorse non bisogna sempre accelerare, a volte bisogna anche “rallentare”. Permettersi dei momenti per rifocalizzarsi, riconnettersi, ricentrarsi non sono un lusso ma una pratica necessaria per performare al meglio.
(Leggi articolo “Ercolino sempre in piedi” https://www.authenticleader.it/blog/ercolino-sempre-in-piedi/ sull’importanza dell’essere radicati)
il timore di “rallentare” è spesso una trappola che ci mantiene ad un livello di stress spesso troppo elevato in cui la nostra performance ed il nostro stato psico-fisico sono degradati.
- La crescita personale non è una perdita di tempo, o qualcosa che riguarda il team
Come coach sono entrato in contatto con tanti leader e vi assicuro che quelli, che oltre alle competenze professionali, coltivano anche la loro intelligenza emotiva o altre forme di crescita personale tendono ad essere molto più resilienti.
Prova a ritagliarti del tempo ogni mese per riflettere sui tuoi obiettivi a lungo termine. Ciò ti consente di determinare se stai vivendo in linea con la tua visione per il futuro e con i tuoi valori.
Partecipare a workshop, corsi o ritiri di qualità che permettono di ricentrarsi e ricaricarsi non è qualcosa da far fare al team “così non si esaurisce” ma qualcosa che deve coltivare anche il leader.
- Coltiva abitudini quotidiane per sostenere questi obiettivi
Fai il check-in con te stesso durante il giorno e invita i tuoi dipendenti e collaboratori a fare lo stesso. Incorpora pratiche come mindfulness, journaling, esercizi per riacquisire il pieno accesso alle tue risorse, letture e ascolto di podcast per aiutarti a mantenere il tuo equilibrio e lo stress sotto controllo. Sii consapevole di come investi il tuo tempo e le persone con cui interagisci. Ad esempio, se il tuo obiettivo è mostrare maggiore considerazione per le persone intorno a te, potresti dedicare del tempo durante la giornata a seguire un amico o un membro del team che sta attraversando un momento difficile.
- Circondati di altri leader come te
Per non sentirsi soli (ascolta “La trappola della solitudine” https://www.authenticleader.it/podcast/la-solitudine-dell-imprenditore-esiste/) nel mettersi in gioco nella crescita personale e fra gli eventi che non possiamo controllare mi sento di consigliarti di circondarti di persone che sono sullo stesso percorso, che condividono gli stessi valori e la stessa visione. Il confronto e lo scambio di esperienze aiutano a mantenere viva la motivazione al cambiamento e stimolano continuamente nuove idee, nuovi obiettivi, nuove pratiche. La crescita personale è un processo che ha un inizio ma non ha una fine, come il fare impresa.
A tal proposito ascolta la puntata del Podcast degli Imprenditori “Fare impresa è un gioco infinito”: https://www.authenticleader.it/podcast/fare-impresa-un-gioco-infinito/
