Professionisti e imprenditori: ridefinire i confini

28 06 2024 | Blog, Fare impresa

Professionisti come medici e avvocati non amano essere chiamati imprenditori, anche quando guidano studi pieni di persone, ma in realtà ci sono tanti punti in comune. E soprattutto parlano poco di Purpose. 

Spesso capita di incontrare professionisti di vari settori che provano un certo fastidio quando vengono etichettati come imprenditori o si parla delle loro realtà come “imprese”. Questo rifiuto è comprensibile, dato che alcuni professionisti, come medici e avvocati, vedono la loro professione come una vocazione, una chiamata. Tuttavia, tra professionisti e imprenditori ci sono molti punti in comune, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti personali.

LA PASSIONE COME FILO CONDUTTORE

La passione è uno dei tratti umani che accomunano tanto i professionisti quanto gli imprenditori. Chi esercita una professione per vocazione spesso lo fa per una chiamata che va oltre il semplice lavoro. Un tratto che non è diverso da quello di un imprenditore che si getta anima e corpo in un’impresa. Eppure, i professionisti tendono a distinguersi dagli imprenditori, che vedono come figure orientate al profitto piuttosto che alla missione. I professionisti sentono la loro professione come un’estensione della loro identità. Ad esempio, un avvocato non è solo qualcuno che esercita la legge; è una persona la cui identità è profondamente legata alla sua missione di difendere e supportare i suoi clienti. Tuttavia, c’è una narrativa che trascura l’aspetto della passione e dei valori nel mondo delle professioni, focalizzandosi invece sui luoghi comuni che li dipingono tutti in modo simile.

È inoltre interessante notare come negli studi professionali spesso manchi la consapevolezza di una cultura aziendale. Nonostante la forte passione individuale, c’è poca attenzione al significato collettivo, ai valori comuni che uniscono un gruppo di professionisti. In molte aziende, si parla di cultura organizzativa, engagement e missione, concetti che potrebbero arricchire anche gli studi.

C’è poi la Generazione Z che è sempre alla ricerca di un lavoro che abbia significato, valori e missione. Questo fenomeno non riguarda solo le aziende, ma anche gli studi professionali. I giovani professionisti vogliono sapere perché dovrebbero scegliere uno studio rispetto a un altro, quali sono i valori che guidano quella realtà e come possono contribuire a una missione più grande.

UNA VISIONE FUTURA DEGLI STUDI PROFESSIONALI

Gli studi professionali potrebbero quindi trarre grande beneficio da una riflessione approfondita sulla loro identità collettiva. È infatti cruciale che gli studi non rimangano ancorati a modelli vecchi, ma si aprano a nuove visioni. Gli imprenditori non sono solo figure orientate al profitto; spesso sono persone guidate da una missione, un sogno. Ciò potrebbe rappresentare un ponte tra il mondo delle professioni e quello delle imprese.

È quindi tempo di superare il pregiudizio che le imprese siano solo orientate al profitto e che le professioni siano unicamente etiche. Le realtà si stanno evolvendo e le differenze tra professionisti e imprenditori stanno diventando sempre più sfumate. Un dialogo aperto sui valori, sulla missione e sull’identità collettiva può portare a una nuova era di cooperazione e crescita. Per i professionisti, abbracciare una visione più ampia e integrata potrebbe significare il raggiungimento di un nuovo livello di realizzazione personale e collettiva.

 

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